Un’esperienza con il vino è una ricerca
Esperienza è parola importante che racchiude l’idea stessa di evoluzione: due parole molto presenti nel mondo del vino. Attraverso l’esperienza si impara, si matura e si evolve. È parte della vita, di come siamo e di come e cosa vogliamo diventare. Un’esperienza con il vino è una continua ricerca di conoscenza e di confronto e il bello è che non finisce mai.
L’esperienza del vino in Asia…
Sono sempre piacevolmente sorpresa da come il vino si reinventa nel gusto e nell’aspetto per raggiungere consumatori in tutto il mondo. Non solo come volumi per nuovi mercati, ma soprattutto come capacità di attrarre nuovi consumatori. Persone che non hanno nella propria cultura il consumo quotidiano del vino con gli alimenti, ma che rimangono sedotti dal suo fascino.
Il continente asiatico, che è la conquista più recente, sta portando ottime soddisfazioni ai produttori con posizionamenti completamente diversi in base al paese. Ad esempio è interessante che una porzione considerevole di consumatori di vino in Cina sono giovani donne, benestanti, istruite e cosmopolite. Queste consumatrici considerano il vino la bevanda d’elezione della loro vita sociale. Per loro l’esperienza con il vino è una ricerca di stato sociale.
… e in Occidente
Nel nostro occidente, all’opposto, stiamo assistendo ad una domanda crescente di wine-lovers in cerca di “experience”. Sono perplessa quando la traduzione di una parola con un suono simile in italiano, non riesce a renderne il significato profondo. Mi sembra di rimanere ad un livello più superficiale del senso che la nostra lingua dà alle cose. Sono in difficoltà nel considerare il vino una “cosa” ed ancora di più a definire “esperienza” una visita in cantina con degustazione, per quanto curata possa essere l’accoglienza.
A mio modo di vedere, per creare una esperienza ci vuole una certa motivazione da parte di chi partecipa, una ricerca, una curiosità, la volontà di scoprire, un’inquietudine, una spinta… non lo so, ma qualcosa deve succedere perché l’esperienza sia “anche” una conoscenza reciproca e ad una conseguente gratificazione. L’esperienza con il vino è una costante ricerca di conoscenza.
Sono le persone a creare l’esperienza
In questa epoca domina l’idea che il consumatore possa solo subire le tendenze, tra queste c’è la wine-experience, che ovviamente deve essere “wow” e “instagrammabile”. Va bene. E per chi, come me, cerca altro? Io provo a offrire qualcosa che si avvicini a questa mia “ricerca” e sarei felice se la sensazione dei miei ospiti a fine giornata, fosse realmente “oggi ho scoperto qualcosa di cui non conoscevo l’esistenza o perlomeno non l’avevo ancora considerato questo punto di vista”. I luoghi che io propongo di conoscere sono spesso panoramici, a volte scenografici. Quasi sempre sono stati creati dalla natura, o da Dio per chi crede, a volte dall’uomo con un preciso scopo, quasi sempre difensivo, propiziatorio o di ringraziamento.
E la storia conta molto
In questi luoghi, da circa 2000 anni si produce vino, da quando i romani, prima ancora di colonizzare l’Europa intera, conquistarono la penisola diffondendo la loro idea di civiltà, di cui il vino inevitabilmente è parte. Era un vino di diverso da quello che consumiamo adesso, ma il principio ispiratore era lo stesso. E molto simile alla nostra la modalità di consumo. E’ qualcosa che va oltre il bisogno di coltivare e trasformare per ottenere un prodotto durevole, decisamente legato ad una bisogno alimentare. E’ qualcosa che tuttora modella lo stile di vita, come il gusto, la lingua, il comportamento, il senso di appartenenza.
Enoturismo e spirito di vino
Dal mio punto di vista l’enoturismo ha a che vedere con la ragione profonda per cui le persone viaggiano per conoscere. Non importa quanto distante, se a 2000 km o a 20 km e neppure se la destinazione è famosa o meno, quello che conta è la determinazione ad aggiungere nuovi “tasselli” e non solo calici alla propria conoscenza di un luogo, nel senso di terroir, non solo di un vino, ovvero di persone e di stili di vita. L’esperienza con il vino è ricerca di conoscenza dell’altro da sé.
Capire un vino in riferimento al contesto in cui si produce fa la differenza. È la ragione per cui in Italia diverse aree del paese producono vini diversi, in base ai vitigni oppure ai metodi di produzione, a volte autoctoni, a volte derivati da conseguenze storiche o commerciali. In fondo sarebbe anche assurdo pensare che popoli che hanno conquistato e governato parte del nostro paese in passato, non ci abbiano “contaminato” anche con le loro uve. Abbiamo il catasto austriaco in Lombardia, perché non dovremmo avere uve con origine francese o di altri luoghi? L’esperienza della ricerca dell’origine.
Vino e Uomini
Anche il cambiamento climatico porterà delle conseguenze nelle varietà di uva coltivate nella penisola, nulla è statico e in un’epoca di cambiamenti, la cui rapidità non si ricorda in passato, tocca rimanere vigili, prendere nota dal passato per immaginare il futuro. Ancora un’esperienza del vino che diviene ricerca. In fondo chi siamo noi? Siamo pedine del tempo, di un tempo limitato e tanto più interessante quanto riusciamo a essere creativi e innovativi, tesi ad un obiettivo costante di migliorare la qualità dei vita delle persone e dell’ambiente intorno a noi. Perché sono uno la conseguenza dell’altro e il vino è sempre lì a ricordarcelo.
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